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Atrani - Campania - Italy
Atrani é un comune italiano di 845 abitanti della provincia di Salerno in Campania. Fa parte del club dei borghi piú belli d'Italia ed é patrimonio mondiale dell'umanitá (UNESCO). Con i suoi 0,12 km², Atrani é il piú piccolo comune italiano per superficie.
Stretta tra il monte Civita ad est ed il monte Aureo ad ovest, Atrani si estende lungo la valle del fiume Dragone, cosiddetto perchè la leggenda vuole che ivi si nascondesse un terribile drago che sputava fuoco.
Per la bellezza dei vicoletti, degli archi, dei cortili, delle piazzette, delle caratteristiche “scalinatelle”, delle abitazioni, poste l'una sull'altra, per l'atmosfera suggestiva della sera, quando le luci sono accese, Atrani é stato piú volte adoperato come set cinematografico per film e spot pubblicitari entrando a far parte dei borghi piú belli d'Italia. Atrani, a soli 700 metri dalla piú nota Amalfi, é l'unico paese della Costiera a conservare intatto il suo antico carattere di piccolo borgo di pescatori.
Fonte: Wikipedia
Avigliano - Basilicata - Italy
I primi reperti archeologici e documenti che testimoniano con certezza l'esistenza di Avigliano risalgono agli inizi dell'alto medioevo. Il primo documento nel quale la città è citata risale al 13 novembre 1127, sotto il dominio normanno.
Nel 1694 si verificò una carestia a seguito di una lunga siccità; nel terremoto dell'8 settembre ad Avigliano furono distrutte una ventina di abitazioni e danneggiati gravemente il palazzo baronale e la chiesa madre, ma non si contarono vittime. La popolazione fece voto di erigere una cappella votiva alla Madonna del Carmine che l'aveva salvata da maggiori danni. Due anni dopo, infatti, il capitolo ecclesiastico di Avigliano dette inizio alla costruzione della cappella sulla Montagnola, che assunse la denominazione di Monte Carmine.
Con il fenomeno del brigantaggio, nelle campagne e nei boschi di Lagopesole, frazione di Avigliano, ne sorsero i primi e più importanti nuclei, comandati da Carmine Crocco di Rionero in Vulture e da Giuseppe Nicola Summa, più noto come Ninco Nanco, di origine aviglianese. Tuttavia ad Avigliano i contadini e gli artigiani si riunirono ai borghesi respingendo nel 1861 la banda di Crocco dall'ingresso nel paese.
Nel 1926 venne inaugurato nella piazza principale un monumento dedicato a Emanuele Gianturco, giurista e politico nato ad Avigliano. Con il contributo degli aviglianesi emigrati negli Stati Uniti, il 25 maggio 1930 fu inaugurato inoltre un monumento ai Caduti del Mezzogiorno e, nel corso della stessa cerimonia anche la linea ferroviaria tra Avigliano città e Avigliano scalo, costruita dalla Società mediterranea per le linee ferrate calabro-lucane e che permetteva il collegamento di Avigliano alla linea ferroviaria Potenza-Foggia, e a quella verso Bari.
Fonte: Wikipedia
Avigliano (Castel Lagopesole) - Basilicata - Italy
Castel Lagopesole (comunemente Lagopesole, "Lu quastìdde" in aviglianese) é una delle frazioni di Avigliano, in provincia di Potenza, che conta 652 abitanti.
L'origine del nome deriva dalla presenza del lago omonimo nei pressi dell'abitato (Lacus Pensilis), prosciugatosi all'inizio del Novecento. Lagopesole, tra l'VIII e il X secolo, svolse una funzione militare per il controllo dell'antico tracciato della via Herculea, che collegava Melfi a Potenza. Il centro fu conquistato dai saraceni, i quali, per diversi storici, iniziarono a costruire il castello. La struttura subí ampliamenti da parte dei normanni e ivi venne ospitato Ruggero II nel 1129, il papa Innocenzo II (che nel 1137 si riconciliò con l'abate Rinaldo di Montecassino) e l'imperatore Lotario III.
In epoca sveva, Lagopesole (assieme a Melfi e Palazzo San Gervasio) fu residenza di caccia di Federico II. Il sovrano fece ampliare il castello dal 1242 al 1250, probabilmente l'ultima fase di costruzione del maniero. Anche il figlio Manfredi e la moglie Elena d'Epiro soggiornarono spesso qui, privilegiando il castello come sua dimora principale. Decaduta la dinastia sveva, ci fu l'insediamento da parte degli angioini, rendendo Lagopesole la loro residenza estiva.
Dopo gli angioini, la frazione inizió a vivere un periodo di decadenza. Divenne feudo dei Caracciolo nel 1416 e poi dei Doria nel 1530 che ne rimasero i legittimi proprietari fino al 1969. Durante il brigantaggio, Lagopesole fu assediata dalle bande di Carmine Crocco e il castello divenne il loro rifugio. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, la frazione fu in corsa con Filiano (allora frazione) per diventare comune autonomo dalla città di Avigliano. Nel 1951 la scelta cadde su Filiano.
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Avigliano (Monte Carmine) - Basilicata - Italy
Nel terremoto dell'8 settembre 1694, ad Avigliano furono distrutte una ventina di abitazioni e danneggiati gravemente il Palazzo Baronale e la Chiesa Madre, ma non si contarono vittime.
La popolazione fece voto di erigere una cappella votiva alla Madonna del Carmine che l'aveva salvata da maggiori danni.
Due anni dopo, nel 1696, il Capitolo Ecclesiastico di Avigliano dette inizio alla costruzione della cappella sulla Montagnola, che assunse la denominazione di Monte Carmine.
É stato ristrutturato ed ampliato in occasione del Giubileo del 2000.
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Brindisi di Montagna - Basilicata - Italy
Maratea - Basilicata - Italy
Maiori - Campania - Italy
Maiori (Majùrë in campano) é un comune italiano di 5 587 abitanti della provincia di Salerno in Campania. L'Unesco ha dichiarato dal 1997 Maiori, assieme alla Costiera amalfitana, Patrimonio dell'Umanitá. Le origini della cittá risalgono al periodo degli etruschi. Dal secondo dopoguerra Maiori ha registrato una notevole espansione urbanistica e vanta uno dei migliori tenori di vita della Campania. La cittadina é principalmente una localitá turistica e puó contare – oltre ad una vista mirabile – anche sulla spiaggia piú lunga di questo tratto di costa della penisola amalfitana.
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Rionero in Vulture (Monticchio) - Basilicata - Italy
Monticchio é una frazione appartenente ai comuni di Rionero in Vulture ed Atella, in provincia di Potenza. Situata alle pendici del Monte Vulture, uno dei piú antichi vulcani dell'appennino meridionale, conserva un variopinto patrimonio ambientale, che rende Monticchio una meta di visitatori soprattutto nel periodo estivo. Dal 1971 è stata istituita la riserva regionale Lago piccolo di Monticchio, che rappresenta l'habitat naturale di una rara specie endemica di farfalla notturna, la Brahmaea europaea.
L'abbazia di San Michele Arcangelo &eaute un edificio religioso la cui costruzione risale all'VIII secolo d.C., intorno ad una grotta abitata da monaci basiliani. Fu eretta su una grotta scavata nel tufo, nei pressi della quale sono stati ritrovati depositi votivi risalenti al IV-III secolo a.C. L'abbazia pass&oaute; poi ai benedettini (che la abbandonarono nel 1456), ai cappuccini (che fondarono una biblioteca e un lanificio) e, nel 1782 all'ordine militare costantiniano, che ne fu proprietario fino al 1866. L'intero complesso é costituito da un convento a piú piani, una chiesa settecentesca e la cappella di S. Michele. La Grotta dell'Angelo dedicata a S. Michele é adornata da affreschi risalenti alla metà dell'XI secolo ed era il luogo dove si riunivano in preghiera i monaci italo-greci che anticamente abitavano la zona. Da qui &ecute; possibile avere un suggestivo panorama dei laghi di Monticchio.
Situati alla falda sud occidentale del Monte Vulture, i laghi occupano le bocche crateriche dell'antico vulcano. Pur comunicando tra loro, i laghi presentano un diverso colore: il Lago Piccolo ha un colore verdastro mentre il Lago Grande tende al verde oliva. I laghi, entrambi di forma ellittica, sono separati da un istmo largo 215 m. Il Lago Piccolo ha una superficie di 16 ettari e perimetro di 1800 m, presenta sponde ripide che scendono fino ad una profondità di 38 m. Il Lago Grande con una superficie di 38 ettari e perimetro di 2700 m, occupa una cavità imbutiforme, con bassifondi estesi per gran parte del bacino, che solo a nord si inabissano fino a 36 m. Il lago piccolo a quota 658 m viene alimentato da sorgenti subacquee, da qui l'acqua defluisce attraverso un ruscello con portata di 57 litri al secondo, nel Lago Grande, a quota 656 m. Entrambi i laghi hanno la temperatura più elevata dei laghi d'Italia. Tra le specie vegetali lungo le rive si ricordano roveri e faggi, nelle acque le ninfee. Fra la fauna ittica di particolare tutela è l'alborella appenninica (Alburnus albidus).
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Pietrapertosa - Basilicata - Italy
Picerno - Basilicata - Italy
Picerno è un comune italiano di 6.015 abitanti della provincia di Potenza, in Basilicata.
Picerno fu fondata intorno al 1000, sulle rovine dell'antica Acerrona, con il toponimo di Pizini. Inizialmente fu concepita come piccola fortezza normanna, cinta da mura difensive. Nel 1331 apparteneva alla contea di Potenza e fu ceduta a titolo di feudo alla famiglia Sanseverino di Tricarico, ai Caracciolo, ai Muscettola e ai Pignatelli di Marsico.
Durante i moti per la Repubblica Partenopea del 1799 il centro assunse un importante ruolo. Con l'imminente caduta della Repubblica, si oppose fermamente all'esercito sanfedista del cardinale Fabrizio Ruffo. Dopo avere subito una pesante sconfitta, alcuni ribelli picernesi si rifugiarono nella Chiesa Madre (ma furono raggiunti e massacrati dagli uomini del brigante Gerardo Curcio da Polla, noto come Sciarpa. Si contarono circa 70 vittime, di cui 19 donne. Dopo questa strenua resistenza, Picerno ricevette l'appellativo di Leonessa della Lucania.
Fu quasi del tutto distrutta dal terremoto del 1857. In seguito ai danni, il centro abitato si sviluppò fuori dalla cinta delle mura antiche.
Fonte: Wikipedia
Roma - Lazio - Italy
San Fele (Cascate) - Basilicata - Italy
Il torrente Bradano sgorga dall'Appennino Lucano, in localitá Matise di San Fele, provincia di Potenza, per confluire nella Fiumara di Atella e poi nel Fiume Ofanto.
Attraversando il territorio del Comune di San Fele, il torrente é costretto ad effettuare dei particolari salti di quota che danno origine alle naturali e suggestive Cascate di San Fele.
Il complesso delle Cascate é chiamato anche "U Uattënnièrë", che é la trasposizione dialettale di “Gualchiera”, macchina utilizzata in antichi opifici costruiti a ridosso delle cascate. La gualchiera di San Fele é rimasta in uso fino agli anni '40 del secolo scorso.
Fonte: Le Cascate di San Fele
Satriano - Basilicata - Italy
Il comune deve la sua appartenenza ai 190 "Borghi Autentici d'Italia" per il suo patrimonio artistico e culturale. Dal 1983 infatti, Satriano, si orna dell'appellativo di capitale dei Murales del Mezzogiorno.
Gli affreschi, oltre 150, che sono realizzati direttamente sulle case, attraversano l'intero paese, e vogliono raccontare il fascino di un popolo e di una terra ormai dimenticati.
Oltre al borgo stesso che è dunque un'opera d'arte in itinere, si possono visitare le rovine di Satrianum, dove la torre, di origine dell'Età del bronzo, importante roccaforte Normanna e sede vescovile, domina l'intera collina.
Per quanto riguarda l'architettura religiosa, ritroviamo santuari che vanno dal XII/XIII secolo, come la chiesa della Madonna Assunta o "Chiesa Vecchia" ad edifici completamente ricostruiti o restaurati, come la chiesa di San Giovanni Battista, ripristinata in seguito al tragico terremoto del 1980.
Se cercate "Il Castello" invece, aspettatevi che la gente del luogo vi indichi la Rocca Duca di Poggiardo, attuale sede del Museo Multimediale "Il Palco dei Colori" e della Biblioteca Comunale "C.D'Araio".
Da non sottovalutare anche il Palazzo Loreti (XVI secolo), appartenente ad una ricca famiglia del Settecento, attuale sede del municipio, e in prossimità del quale sono stati allestiti il Museo della Civiltà Contadina e il Museo Archeologico Satriano Antica.
Fonte: Wikipedia
Rapolla - Basilicata - Italy
La leggenda vuole che la sua nascita sia da collocarsi nell'XI secolo a.C. ad opera dei discendenti del mitico eroe Diomede che costruirono nella zona tra il Vulture e l'Ofanto alcuni tempi tra cui quello di Venere a Rocchetta e quello di Apollo a Rapolla.
La storia ufficiale di Rapolla risale al V secolo a.C. ad opera dei coloni greci che fondarono, in Italia meridionale ed insulare, la Magna Grecia. Assieme ai maggiori centri dell'epoca: Metaponto, Heraclea, Taranto, Siponto, Bari, Lucera e Troia, Rapolla si configura come una delle sentinelle greche piú estreme nell'entroterra.
Roccaforte longobarda della "Contea di Conza" costruita sulle rovine dell'antica Strapellum, accolse alla fine del secolo X una fiorente comunitá basiliana. All'inizio del secolo XI, fu conquistata dai Normanni subito dopo Melfi. Fu Sede Vescovile per quasi 1000 anni (dal 603 al 1528, anche se le datazioni ufficiali riportano l'anno 603, e, con un grosso vuoto storiografico si passa dal 1026 al 1528) per mano di Papa Gregorio I che nell'anno 603, a premura di Teodolinda regina dei Longobardi e del Re Agilulfo, per assecondare il desiderio dei Principi di Rapolla, fonda la Diocesi con Agnus I, primo Vescovo di Rapolla.
Rapolla in quanto storica sede vescovile vanta un altissimo numero di costruzioni sacre anche rurali. Si contano tre conventi, due monasteri, tre croci, dieci laure, cinque eremi, sette chiese, e, se consideriamo il passato come curia vescovile, perfino la badia di Santa Maria di Pierno e la badia di Monticchio.
La cattedrale fu terminata nel 1253 da Melchiorre di Montalbano che adornó la facciata (manomessa da restauri negli anni settanta del secolo scorso) con un imponente portale di impostazione lombarda. Sul lato destro si leva il maestoso campanile (ridotto in altezza dai terremoti) di Mastro Sarolo di Muro Lucano nel 1209 che scolpì i bassorilievi (Adamo ed Eva, Annunciazione) murati sul piano destro della chiesa. Nell'interno sono presenti una tavola bizantineggiante e un grande crocifisso ligneo del Cinquecento.
Fonte: Wikipedia
Terracina - Lazio - Italy
Tito (Fonte dell'Embrice) - Basilicata - Italy